da un’idea di Marco Brinzi
drammaturgia Andrea Cosentino
con Marco Brinzi
regia Caterina Simonelli
foto Andrea Masini
con il sostegno di residenza artistica Fondazione Nuovi Orizzonti d’Arte
con il contributo di Regione Toscana





L’idea di base del progetto è quella di indagare il tema della sindrome di Asperger, attraverso la figura del pianista Glenn Gould, a cui questa sintomatologia venne diagnostica. Gould, dopo una carriera costellata di successi e all’apice della fama mondiale, decise di non esibirsi più in pubblico, per dedicarsi a uno studio continuo e intenso della sua arte. Una dedizione totale e isolata che lo allontanasse dalle relazioni pubbliche.
La difficoltà del genio di mantenere un contatto con il mondo, la sua natura nevrotica, fecero di lui un eremita della sua arte. La sindrome di Asperger è uno spettro ad alto funzionamento intellettivo dell’autismo. Le persone affette da tale sindrome hanno prodigiose capacità di memorizzazione e di calcolo, ma mancano purtroppo di una visione del dato reale. Gould appariva distaccato dal quotidiano, completamente devoto alla musica classica, come se suonare lo proiettasse in un’altra dimensione in cui le note diventavano simboli e numeri che lo portavano all’estasi divina.
Il lavoro teatrale che si intende fare è quello di approfondire questo isolamento autistico volontario votato all’arte e alla dedizione per essa. Un lavoro che iconograficamente evoca i quadri di Hopper, gente sospesa che aspetta e attende qualcosa. Gould parla tutta la notte, l’ultima notte prima della sua ultima apparizione-concerto a New York, con una barista del drive-bar, una figura femminile materna e dalla natura molto americana, che sembra essere l’unica a comprendere e ascoltare il suo flusso ininterrotto di manie, accettandone ed evidenziandone la parte ironica.
Debutto: Chiusi (SI), Teatro Mascagni – 27/11/2021