liberamente ispirato alla Tempesta di William Shakespeare
direzione Silvia Bennett
coreografia di e con Silvia Bennett, Chiara Cinquini, Chiara Gistri
voce e drammaturgia Caterina Simonelli
costumi e scenografia Silvia Bennett
musica Luca Serrapiglio e Andrea Serrapiglio
foto Mariacristina Bertacca
con il supporto di residenza artistica Spam! rete per le arti contemporanee
con il contributo di Regione Toscana





Vestiti con cuffie per non sentire, occhiali per non vedere, giacche plastificate per non percepire, i personaggi rappresentano l’autistica società contemporanea, sorda agli ideali di bellezza, di integrazione ed etica. Non è un atteggiamento cosciente, è il risultato di un declino intellettuale.
William Shakespeare aveva scelto per la sua opera un’isola vergine, carica di magia e di spiriti. Noi abbiamo ideato un’isola di spazzatura, dove la contaminazione della natura ha generato nuovi mostri. Prospero da utopista viene esiliato su quest’isola e divorato dalla plastica. Questo materiale gli conferisce non solo un aspetto mostruoso, ma gli modifica la voce e lo rende potente, capace di manipolare indisturbato gli altri ormai arresi e passivi. Tutta questa plastica diviene metafora dell’oscuro potere tanto bramato dagli uomini, invade lo spazio, ne diventa padrona, soffoca la bellezza, l’etica e la morale, divora tutto.
Primo studio: Camaiore (LU), Teatro dell’Olivo – 25/10/2018